15 luglio 2016 Campoluci – AREZZO
Calcio e Vangelo.
Commozione per la morte di don Paolo De Grandi, stroncato venerdì sera da un arresto cardiaco durante una partitella di calcetto nel rettangolo di Campoluci vicino alla chiesa. Il parroco di Campoluci e Castelluccio si è accasciato dopo pochi minuti e non c’è stato nulla da fare. E’ spirato accanto al pallone: il sogno da ragazzo, il gioco di sempre, strumento di evangelizzazione.
I FUNERALI. La tragedia si è consumata alle 20.20 davanti agli occhi degli amici, tra i quali anche ex atleti come lui. Era la partita del venerdì, momento di incontro tradizionale nel campetto. I funerali saranno celebrati lunedì 18 luglio proprio a Campoluci alle 17 nella parrocchia di San Pietro e Paolo. La pineta sarà invasa di gente. Fin dalla serata di venerdì un fiume di gente intorno alla canonica e alla chiesa dove la salma del sacerdote è stata composta. I genitori sono arrivati da Verona, dove Don Paolo era nato il 6 giugno del 1970. A Campoluci è subito accorso il vescovo monsignor Riccardo Fontana, come pure il questore Enrico Moja, l’ex questore Felice Addonizio, molti poliziotti (era cappellano della Polizia di Stato di Arezzo), parrocchiani, gente comune, un universo di persone coinvolte dalla sua pastorale brillante ed efficace tra i giovani. La giornata di venerdì l’aveva trascorsa con i 60 ragazzi del gruppo Grest.
IL CALCIO E LA FEDE. Scosso anche il mondo del calcio, dove De Grandi aveva molti amici avendo militato nelle giovanili dell’Hellas Verona. Dolore e cordoglio da Beppe Bergomi a Paolo Rossi, Enrico Chiesa e molti altri. Don Paolo aveva un piede fatato e gran visione di gioco (nella Nazionale Sacerdoti portava la maglia numero 10), poteva anche fare strada se non avesse avuto un incidente stradale. Mentre pensava di fare l’allenatore, nel 1998 durante un viaggio a Lourdes sentì la vocazione e iniziò il cammino per diventare prete. Prese i voti nel 2005. E’ stato artefice di numerose iniziative di beneficenza e periodicamente ospitava giovani palestinesi. Il pallone è rimasto al centro della sua vita, fino alla fine.
LA PREGHIERA. Don Paolo De Grandi amava questa preghiera, di un anonimo brasiliano. Che in un momento come questo è particolarmente significativa.
“Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto un sola orma.
Proprio nei giorni più difficili della mia vita.
Allora ho detto: “Signore, io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me.
Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili?
E lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che ti amo
e non ti ho abbandonato mai:
I giorni nei quali c’è soltanto un’orma nella sabbia
sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio”.
Corriere di Arezzo 16 Luglio 2016