La Fondazione Graziella – Angelo Gori Onlus ha riunito il noto fisico ed alcune associazioni aretine. L’obiettivo dell’incontro era di portare a conoscenza della città gli studi di Tofani in campo oncologico.
AREZZO – Combattere i tumori con la fisica quantistica. Questo è stato il tema di un incontro ospitato dalla Fondazione Graziella – Angelo Gori Onlus per presentare e diffondere gli studi del biofisico aretino Santi Tofani che, da vent’anni, sta conducendo ricerche e sperimentazioni per dimostrare come attraverso l’utilizzo dei campi magnetici sia possibile curare il cancro in modo efficiente e senza gli effetti tossici di molti farmaci. L’iniziativa, organizzata insieme all’associazione culturale La Fortezza, ha visto la presenza dei rappresentati di alcune realtà cittadine attive nell’assistenza e nel supporto ai malati oncologici come il Calcit e l’Avad – Associazione Volontari Assistenza Domiciliare di Arezzo. «Questo incontro – ha spiegato Maria Rosa Gori, presidente della Fondazione Graziella – Angelo Gori Group, – era volto a far conoscere le prospettive innovative di terapia genetica per le malattie oncologiche: si tratta di uno studio nato da un fisico della città di Arezzo che potrebbe migliorare la vita a migliaia di malati, dunque abbiamo ritenuto doveroso valorizzarlo e sostenerlo».
Professionista noto ormai in tutto il mondo e professore presso la facoltà di fisica dell’Università di Torino, il professor Santi Tofani ha raccontato l’evolversi del proprio lavoro che, nonostante centinaia di citazioni nelle riviste internazionali e risultati di spessore confermati da numerosi centri di ricerca europei, ha trovato terreno fertile soprattutto in Cina. Il governo cinese, infatti, ha intuito le grandi potenzialità del suo progetto per la cura delle malattie a componente genetica quali il cancro, dunque ha investito e finanziato per la continuazione delle ricerche presso una delle sue più prestigiose università.
Lo studio di Santi Tofani è partito nel 1996 con l’obiettivo di dimostrare come la fisica e la medicina siano strettamente correlate e come l’utilizzo della fisica possa essere particolarmente efficace in alcuni settori medici. Uno di questi è proprio la cura dei tumori dove, nonostante gli investimenti miliardari nella ricerca e le spese farmaceutiche nelle chemioterapie, ancora stentano ad arrivare risultati rilevanti. Considerando che il tumore è causato dall’azione negativa dei radicali liberi sulle cellule, Tofani ha intuito che agendo sugli elettroni con i campi magnetici è possibile arginare la malattia e inibire l’avanzare delle metastasi. Il primo traguardo è stato di dimostrare attraverso numerose prove e sperimentazioni in laboratorio come la fisica possa avere effetti antitumorali senza avere effetti tossici, colpendo la componente genetica della malattia e evitando le controindicazioni dei farmaci.
Il trattamento studiato da Tofani ha dunque dimostrato che, utilizzando le leggi della fisica quantistica, è realmente possibile influenzare l’energia degli elettroni coinvolti nelle reazioni biochimiche attraverso l’uso di appropriati campi magnetici che hanno un approccio più diretto e immediato sul cancro rispetto al tradizionale farmaco. Tali reazioni biochimiche, infatti, sono risultate tre volte più efficaci e non hanno avuto alcun effetto tossico ma, allo stesso tempo, hanno influito positivamente sui meccanismi genetici che regolano la vita delle cellule tumorali, riuscendo così ad inibire la crescita della malattia e a ridurre le metastasi. «Ringraziamo il professor Tofani per la disponibilità dimostrata – ha aggiunto Gori. – La sua professionalità rappresenta una vera e propria eccellenza del nostro Paese e riuscirà a portare benefici all’intera umanità».
4 marzo 2016