La Fondazione Graziella – Angelo Gori ha sostenuto l’impegno della onlus Gli Occhi della Speranza
AREZZO – Un progetto di assistenza oculistica in Sierra Leone. Ad averlo promosso è la onlus Gli Occhi della Speranza che ha scelto di rivolgere il proprio intervento umanitario nel nord del Paese africano, con l’obiettivo di fornire attrezzature, strumenti e formazione al personale medico locale per portare un contributo alle situazioni di povertà e alle carenze sanitarie presenti nella città di Kabala.
Questa attività di assistenza è stata avviata nel 2010 e ha trovato uno dei propri fulcri nell’attivazione di uno specifico ambulatorio oculistico con attività chirurgica che, dal 2011, ha permesso di effettuare centinaia di visite, di distribuire occhiali da vista e di eseguire numerosi interventi di cataratta. Questo progetto è coordinato dal medico oculista Alberto D’Autilia e ha trovato il sostegno anche della Fondazione Graziella – Angelo Gori che, ha scelto di rivolgere un intervento a favore dell’attività de Gli Occhi della Speranza.
La onlus del Graziella Holding, dunque, ha rinnovato il proprio impegno nei confronti del continente africano, dando seguito agli investimenti già effettuati per contribuire al miglioramento di diverse difficoltà socio-sanitarie registrate in Niger o in Sierra Leone.
L’intervento de Gli Occhi della Speranza è particolarmente in linea con la mission che da sempre anima la Fondazione Graziella – Angelo Gori perché è motivato dall’ambizione di garantire continuità assistenziale alle popolazioni sierraleonesi e di favorire lo sviluppo e l’autonomia attraverso la formazione di figure professionali con conoscenze oculistiche in grado di svolgere attività di base di diagnosi e cura, prescrizione di occhiali, screening pediatrici e piccola chirurgia.
Per questo motivo, Gli Occhi della Speranza ha sostenuto le spese di istruzione, il vitto e l’alloggio per due ragazzi di Kabala presso l’ospedale oculistico privato di Lunsar, tentando così di fornire una risposta concreta ad una grave problematica quale la carenza dei medici (l’università della capitale della Sierra Leone laurea cinque dottori all’anno e gli oculisti presenti in tutta la nazione sono poche unità). La onlus, inoltre, ha stretto una collaborazione con la locale scuola per ciechi che fornisce alloggio a circa ottanta ragazzi non vedenti a cui ha fornito dattilo-braille, carta per scrittura, strumenti per calcolo aritmetico e, soprattutto, un pulmino per l’accompagnamento alla scuola superiore.