AREZZO – Quindici spettacoli in scena e un totale di millecinquecento euro da devolvere al reparto di malattie infettive del San Donato. L’innovativo progetto di “Arte d’asporto” è giunto alla conclusione e può tracciare un bilancio particolarmente positivo in virtù del raggiungimento di un doppio obiettivo: la promozione di spettacoli dal vivo nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria e la raccolta di fondi da donare in sostegno alle attività dell’ospedale di Arezzo.
L’iniziativa, organizzata da Tip Top Tour e sostenuta dalla Fondazione Graziella – Angelo Gori Onlus e dalla Kimikando, aveva preso il via durante le festività natalizie e aveva proposto la possibilità di prenotare performance all’aperto e in sicurezza da mettere in scena lungo le strade, sotto i balconi, nei giardini o sui marciapiedi, facendo affidamento sulla collaborazione di numerosi professionisti del mondo dell’arte e della cultura. I cittadini hanno accolto con entusiasmo la possibilità di poter assistere a spettacoli a domicilio e, in ogni fine settimana fino a marzo, si sono così susseguite un totale di quindici esibizioni tra diverse arti al termine delle quali gli spettatori sono stati invitati ad effettuare un’offerta da utilizzare per l’acquisto di materiale sanitario. Le maggiori richieste sono andate per gli spettacoli di danza, per l’arte di strada con il fuoco e per le letture per bambini, impegnando soprattutto le scuole La Piccola Etoile e Asd Sottosopra. La somma complessivamente raccolta da questo moto artistico solidale è stata di millecinquecento euro che verranno ora utilizzati per acquistare dispositivi sanitari che saranno donati al dottor Danilo Tacconi per il reparto di malattie infettive. «Il nostro ringraziamento – commentano i promotori di “Arte d’asporto”, – è rivolto ai cittadini che hanno accolto l’invito a godere di tante performance artistiche sotto casa, agli artisti che hanno aderito volontariamente all’iniziativa e che hanno regalato momenti di vera bellezza al giro per la città, e alle aziende che hanno accettato l’invito a contribuire al progetto. “Arte d’asporto” ha testimoniato il desiderio di tornare ad assistere all’arte dal vivo e, soprattutto, ha confermato l’attenzione degli aretini nei confronti degli operatori sanitari impegnati nelle malattie infettive che, da oltre un anno, svolgono un ruolo delicatissimo e in prima linea nella lotta al Covid19».