La Fondazione Graziella Angelo Gori si è interessata da qualche anno allo sviluppo di un
progetto di ricerca che ha preso avvio in Italia nel 1995, con la partecipazione di diverse
Università ed Istituti di ricerca, sotto la supervisione di un Comitato Scientifico
Internazionale composto tra gli altri da esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Italia) e del
Food and Drug Administration (USA).
Il progetto si è sviluppato nel corso degli anni con l’ultima tappa in Cina fino al 2018 per tornare in Italia nel 2019, sull’uso sperimentale dei campi magnetici/elettromagnetici nella terapia del cancro.
Il progetto ha avuto l’obiettivo di dimostrare che una visione dei processi biologici che parte dalla fisica quantistica (spin degli elettroni scambiati in certe reazioni biochimiche), può migliorare la disponibilità di
cura delle malattie a componente genetica quali il cancro.
La persona che ha diretto il progetto è il fisico medico italiano Professor Santi Tofani, che congiuntamente ad
avere diretto per più di trent’anni strutture complesse ospedaliere di fisica medica in Italia,
ha insegnato in Università italiane (Torino ed Università Cattolica Roma) e straniere per
più di vent’anni nonché diretto progetti di rilievo in altri Paesi.
Il progetto ha consentito di sviluppare un nuovo potenziale tipo di trattamento che utilizza
campi magnetici, del tipo di quelli usati in risonanza magnetica anche se più deboli, con
l’obbiettivo di influenzare il “momento magnetico” associato allo spin dell’elettrone e quindi
la disponibilità degli elettroni alle reazioni chimiche che sono considerate chiave nei
processi di mutazione genica.
Trattamento che in tutte le fasi sperimentali sino ad ora condotte, compresa quella su un
numero limitato di pazienti oncologici in fase avanzata di malattia, ha dimostrato un
importante efficacia senza apprezzabili effetti collaterali.
A partire dalla seconda metà del 2018 si è coagulato un forte interesse intorno al progetto
ed alle sue potenzialità da parte di importanti Istituzioni sanitarie, realtà non profit tra cui la
nostra Fondazione ed altre realtà. Interesse che si è esplicitato in un accordo firmato a
luglio 2019 con il proposito di promuovere uno studio clinico su pazienti in fase avanzata
di malattia.
Il sopracitato interesse è sorto grazie al riconoscimento della comunità medico- scientifica
internazionale circa la validità delle basi teoriche e dei risultati sperimentali ottenuti. Basta
pensare all’articolo sulla storia del progetto pubblicata ad invito nel 2015 nella rivista
internazionale di farmacologia Current Topics in Medicinal Chemistry .
Il riconoscimento ha avuto il suo culmine a giugno 2018, quando la prestigiosa Casa
Editrice londinese IntechOpen ha pubblicato il Libro CANCER MANAGEMENT AND
THERAPY avente il primo capitolo dedicato completamente ai risultati del nostro progetto
ottenuti in Italia ed in Cina, al loro accordo con i risultati di ricerche analoghe condotte in 9
Laboratori di 7 Paesi diversi, nonché alle potenziale innovazione in medicina, in
particolare nella cura delle malattie a componente genetica, che questo nuovo approccio
ai processi biologici, basato sulla biologia atomica può portare.
Il prestigio di questa Casa Editrice londinese deriva, oltre che dal numero elevato di citazioni, anche da aver avuto
diversi premi Nobel che hanno pubblicato con loro, tra gli ultimi il Nobel per la medicina 2016 e il Nobel per la fisica 2018.
I risultati fino ad ora ottenuti fanno ragionevolmente pensare ad un possibile, non certo,
effetto importante di questo nuovo tipo di trattamento sulla palliazione dei sintomi generali
da cancro migliorando quindi, ci auguriamo, la qualità di vita dei pazienti in fase avanzata
di malattia e possibilmente allungarne la sopravvivenza.