AREZZO – Un convegno per discutere di malattie genetiche e per approfondire le nuove frontiere terapeutiche. L’iniziativa è in programma dalle 9.00 di sabato 13 gennaio 2018, presso l’auditorium dell’ospedale San Donato e nasce dall’impegno dell’associazione culturale La Fortezza di Arezzo che, con il sostegno della Fondazione Graziella-Angelo Gori Onlus, ha voluto proporre un momento di incontro aperto all’intera cittadinanza per portare un contributo alla ricerca e allo sviluppo in campo sanitario. “Malattie genetiche rare. Rare… ma non per pochi” è il titolo dell’appuntamento che riunirà medici, professionisti, associazioni e istituzioni su una tematica che interessa migliaia di famiglie aretine e italiane.
Dopo i saluti istituzionali di Pasquale Livi de La Fortezza, del direttore della Asl8 Enrico Desideri e del presidente dell’Ordine dei Medici di Arezzo Lorenzo Droandi, i primi interventi saranno del dottor Marco Martini (direttore della pediatria di Arezzo), del dottor Paolo Prontera (della neonatologia e diagnosi prenatale di Perugia) e del dottor Youssef Hayek (della neuropsichiatria infantile di Siena). Questi medici affronteranno il tema dell’importanza della diagnosi per l’assistenza e la cura delle malattie rare, focalizzandosi anche sui casi di Arezzo o su particolari patologie. Le conclusioni saranno invece a cura dell’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi e della senatrice Donella Mattesini.
Tra i relatori, le maggiori attese ricadono sul professor Santi Tofani che parlerà di “Ricerche di frontiera in genetica medica: risultati e prospettive” e che presenterà i positivi frutti di oltre trent’anni di lavoro orientati ad utilizzare la fisica per affrontare i tumori e le malattie a componente genetica in modo efficiente e senza gli effetti tossici di molti farmaci. Nato ad Arezzo, questo bio-fisico ha orientato la sua vita al bioelettromagnetismo, cioè ai benefici che i campi elettromagnetici possono portare alle cellule e alla salute del corpo. Alla base del lavoro di Tofani c’è la consapevolezza che l’utilizzo della fisica possa essere efficace anche in alcuni settori medici: uno di questi è proprio la cura dei tumori dove, nonostante gli investimenti miliardari, ancora stentano ad arrivare risultati rilevanti. Considerando che il cancro è causato dall’azione negativa dei radicali liberi sulle cellule, questo professionista ha intuito che agendo sugli elettroni con i campi magnetici è possibile arginare la malattia e inibire l’avanzare delle metastasi, con numerose prove e sperimentazioni in laboratorio che hanno dimostrato come la fisica possa avere effetti antitumorali senza avere effetti tossici, colpendo la componente genetica della malattia e evitando le controindicazioni dei farmaci. Questo stesso approccio può dunque essere previsto e attuato anche con le malattie genetiche rare e, in questo senso, Tofani ha recentemente avviato una collaborazione con la Mauro Baschirotto Onlus di Vicenza i cui rappresentanti Anna e Giuseppe Baschirotto saranno presenti al convegno del San Donato. «L’unione tra fisica e medicina – spiega Tofani, – può dare la svolta all’oncologia e alla genetica, perché aiuta a conoscere i meccanismi che influenzano le cellule e ad apportare cure più efficaci anche senza ricorrere a farmaci che risultano spesso tossici e invasivi. Finora si è investito poco in questo settore, dunque occorre creare una cultura favorevole alla ricerca e allo sviluppo perché è la strada per migliorare la vita ad un incalcolabile numero di famiglie».